Gli ormoni sono responsabili di molto di ciò che accade nel corpo, ma quali, nello…

La Tricotillomania, vale a dire una perdita di capelli auto-inflitta, è una condizione poco compresa, ma che ultimamente ha cominciato ad attirare l’attenzione della stampa.
Tricotillomania
Si è scoperto che, lungi dall’essere una condizione rara, la tricotillomania colpisce fino al 3%-4% della popolazione, specialmente femminile (le donne hanno 3 volte più probabilità di soffrirne). Soprattutto negli anni dell’adolescenza. La tricotillomania è stata identificata come malattia a partire dal 1987. Prima di questa data, chiunque riportasse questa condizione al proprio medico riceveva tendenzialmente poca attenzione.
Peggio ancora, in passato si soleva determinare la ragione di tale disturbo del comportamento analizzando il rapporto con i genitori. Spesso, la colpa veniva infine attribuita alla madre. La spiegazione che veniva data era che il tirarsi i capelli fosse un modo per esprimere la propria frustrazione dovuta alla non considerazione emotiva da parte di questa figura genitoriale.
Nuove speranze
Erano diffuse anche teorie ancora più stravaganti, ma nessuna di queste apriva la strada all’empatia e alla comprensione altrui. Fortunatamente questi atteggiamenti si sono modificati nel momento in cui tale condizione è stato riconosciuta come vera e propria malattia, insieme ad altri disturbi del comportamento (come quello di tirarsi la pelle). Gli studi, ancora limitati e in una fase precoce, hanno cominciato a far emergere i segreti della tricotillomania. Tuttavia, i progressi ottenuti fino ad oggi sono comunque da considerarsi minimi.
Una teoria interessante, ad ora supportata solo da alcune analisi statistiche, è che chi soffre di tricotillomania si tiri i capelli per cercare di regolare uno stato interno di squilibrio sensoriale. La teoria si basa sull’idea che alcune persone vengano troppo stimolate da alcuni rumori regolari o dal fatto di essere toccare. Queste persone, secondo la teoria, si tirano i capelli o la pelle per compensare quel sovraccarico. Uno studio del 2013 ha rilevato che le persone con questi impulsi hanno una maggiore probabilità di presentare altre condizioni specifiche, ad esempio l’ansia.
Cure alla tricotillomania
Al momento non esiste una cura per la tricotillomania. Un paio di studi sono stati effettuati e hanno mostrato che un particolare composto sarebbe in grado di dare qualche risultato: l’N-acetilcisteina. Nota anche come NAC, è venduta nei negozi di alimenti naturali e si è dimostrata efficace per il 50% delle persone coinvolte nello studio. Questo nonostante alcuni componenti del gruppo placebo abbiamo affermato di notare netti miglioramenti.
Al di là dei farmaci, si sta facendo un buon lavoro nell’aiutare chi soffre di questa condizione ad identificare la causa che innesca il comportamento. Alcuni soggetti che hanno superato con successo l’intero processo e hanno imparato a conoscere e a controllare il proprio disturbo descrivono la lor esperienza complessiva come di crescita e di rafforzamento personale.